Quando si parla di email marketing, la deliverability è un fattore cruciale: non basta inviare email, bisogna far sì che arrivino effettivamente nella posta in arrivo e non nella cartella spam.
Gmail e Outlook, i due provider di posta elettronica più utilizzati al mondo, adottano politiche diverse nella gestione della deliverability e nella classificazione delle email.
In questo articolo, analizziamo le principali differenze e come ottimizzare le tue email per evitare problemi di recapito.
Cos’è la deliverability e perché è importante?
La deliverability indica la capacità di un’email di raggiungere la posta in arrivo del destinatario senza essere filtrata come spam o finire in altre categorie secondarie (come la scheda Promozioni di Gmail o la cartella Altra posta di Outlook).
Una scarsa deliverability può significare che una parte significativa dei tuoi destinatari non leggerà mai i tuoi messaggi, compromettendo l’efficacia delle tue campagne di email marketing.
I principali fattori che influenzano la deliverability sono:
- Autenticazione del dominio (SPF, DKIM, DMARC).
- Reputazione del mittente basata sui comportamenti passati delle email inviate.
- Engagement degli utenti (aperture, clic, risposte alle email).
- Contenuto e struttura del messaggio (parole spam, immagini pesanti, link sospetti).
- Blacklist e segnalazioni spam da parte degli utenti.
Le differenze tra Gmail e Outlook nella gestione delle email
Entrambi i provider usano algoritmi sofisticati per filtrare le email, ma hanno approcci diversi nel valutare la qualità e la legittimità delle comunicazioni ricevute.
1. Gmail: Filtri avanzati e attenzione all’engagement
Gmail utilizza un sistema di filtraggio basato su machine learning, il quale valuta in tempo reale il comportamento degli utenti per determinare dove collocare le email ricevute. Alcuni aspetti chiave di Gmail:
- Schede di Gmail (Principale, Promozioni, Social, Aggiornamenti, Forum): Le email commerciali spesso finiscono nella scheda “Promozioni”, riducendo la visibilità della comunicazione.
- Reputazione del dominio e dell’IP: Gmail monitora attentamente la reputazione del dominio e dell’indirizzo IP da cui partono le email.
- Engagement degli utenti: Se gli utenti aprono, cliccano e rispondono alle email, Gmail tenderà a considerare il mittente affidabile.
- Regole anti-spam avanzate: Il sistema analizza il contenuto dell’email e verifica se il mittente ha una configurazione corretta di SPF, DKIM e DMARC.
2. Outlook: Sensibilità ai filtri anti-spam e gestione personalizzata
Outlook (incluso Office 365) ha un approccio più rigido alla classificazione delle email, con un forte focus sui filtri anti-spam e sulla protezione da attacchi phishing. Le caratteristiche principali includono:
- SmartScreen e filtri avanzati: Outlook utilizza un sistema di filtraggio che assegna punteggi di rischio alle email in base al comportamento storico del mittente e alle segnalazioni degli utenti.
- Filtro “Altra Posta”: Le email che Outlook considera di bassa priorità finiscono automaticamente in una cartella separata, riducendo la visibilità per il destinatario.
- Politiche stringenti su autenticazione e reputazione: Se il dominio mittente ha una configurazione errata di SPF, DKIM e DMARC, le email possono essere rifiutate o marcate come sospette.
- Maggiore sensibilità agli allegati e ai link: Outlook tende a filtrare più severamente le email con allegati ZIP, EXE o con troppi link, a differenza di Gmail.
Come migliorare la deliverability su Gmail e Outlook
Se vuoi assicurarti che le tue email vengano recapitate correttamente, ecco alcune best practice per ciascun provider.
Ottimizzare per Gmail
✅ Evita le schede Promozioni: Personalizza l’oggetto e il contenuto per renderlo più “naturale”, evitando formattazioni pesanti e troppe immagini.
Alcuni utilizzano la tecnica di iniziare l’oggetto con “RE:” per simulare una conversazione e aggirare i filtri, ma Gmail ha algoritmi avanzati che possono riconoscere questo trucco e penalizzare l’invio, quindi è consigliabile usare un oggetto pertinente e autentico.
✅ Migliora il coinvolgimento: Incoraggia i destinatari a rispondere alle email o ad aggiungerti tra i contatti.
✅ Configura correttamente SPF, DKIM e DMARC: Google è molto attento alla corretta autenticazione del dominio.
✅ Evita link sospetti e parole spam: Gmail ha un filtro molto avanzato per identificare contenuti ritenuti “promozionali aggressivi”.
Ottimizzare per Outlook
✅ Evita di finire nella cartella “Altra posta”: Invia email mirate e personalizzate per evitare che vengano classificate come bassa priorità.
✅ Usa indirizzi IP affidabili: Outlook penalizza severamente gli IP con una reputazione incerta.
✅ Fai attenzione agli allegati: Outlook blocca spesso email con file compressi o eseguibili.
✅ Monitora i tassi di spam: Se troppi utenti segnalano le tue email come spam, Outlook può bloccare temporaneamente le tue comunicazioni.
Quindi ottimizzo per Gmail o Outlook? Dipende dalla tua strategia
Non esiste un provider “migliore” in assoluto per l’email marketing, ma è essenziale adattare la tua strategia di invio alle politiche di ciascun provider. Se il tuo target principale usa Gmail, dovrai prestare attenzione alla scheda “Promozioni” e all’engagement. Se invece la maggior parte dei tuoi utenti usa Outlook, sarà fondamentale gestire correttamente l’autenticazione e la reputazione del dominio per evitare i filtri anti-spam aggressivi.
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